"esercizi di memoria" immagini di Ivo Gnudi
Ivo Gnudi nasce a Vignola nel
1945.
Ha alle spalle una lunga
frequentazione con la fotografia, esplorata in tutte le sue potenzialità
espressive; una frequentazione fatta di prove tecniche e di attento studio, di
curiosità per il nuovo e di conoscenza approfondita della tradizione.
E’ dei primi anni sessanta
l’inizio dell’esperienza, un ingranditore portato a casa dopo un viaggio a Praga. Ha frequentato il triennio serale di Grafica
e Fotografia all’Istituto d’arte Venturi di Modena e successivamente un corso
di disegno alla Bottega del Tintoretto a Venezia. Sue sono le mostre :
“Burattini in biblioteca” con Giliola Sarzi , “Vocinazione” laboratorio di
lettura espressiva con Giorgio Incerti , “Omaggio a Paz”, “Profumo di donna”,
“Piazza Grande”. Ha curato le mostre “Racconto breve per immagini” al Salotto
del Muratori. Autoprodotto un libro sull’esperienza del Teatro Persona di
Vignola. Colleziona fotografie non d’autore, comuni.
Esercizi
di memoria
Quello che l’occhio del fotografo HA
VISTO è diventato unico, irripetibile, fissato per sempre. Ma chi guarda VEDE
quello che la propria memoria fa affiorare, evoca emozioni personali,
collega quell’immagine alla propria storia, la fa rivivere, la toglie
dalla fissità dell’attimo e la ricolloca nel tempo e nello spazio; la natura,
le persone, la città, gli avvenimenti ricominciano a muoversi, a respirare, e
diventano capaci di trasmettere emozioni, di accendere ricordi. La memoria è
bizzarra, inquietante. Porta a galla vissuti, nostri o di altri, che inaspettati
emergono dalle profondità della mente; “risvegli” che non percorrono un cammino
logico, prevedibile, ma seguono ragioni segrete e inspiegabili. Per questo di
fronte alle fotografie di Ivo Gnudi dobbiamo, come suggerisce R.Barthes,
assumere l’atteggiamento del selvaggio, del primitivo, che non guarda ma
vede, che non va in cerca della perfezione tecnica ma del piacere e
dell’emozione. Molte di queste foto vanno anche oltre l’emozione privata,
personale: risvegliano la memoria collettiva, richiamano situazioni ed eventi
legati ad esperienze condivise. Sono dettagli, luoghi riconoscibili; sono
eventi di ieri, pagine della storia vissuta, o anche solo sfiorata, da
ciascuno. E sono più eloquenti di qualsiasi discorso, perché ci fanno
recuperare frammenti di vita che credevamo perduti. E questo perché le
fotografie di Ivo Gnudi non sono semplice “registrazione” della realtà,
ma “espressione” del suo sentire, “interpretazione” del suo sentimento della
vita; una soggettività che non è solo nello scatto, ma anche nella elaborazione
dell’immagine, raffinata e intrigante.