Opere in legno
di

LUCIANO BANDIERI
FRANCO FERRARI
AGNESE GUIDOTTI
MARIO POLETTI

Dal 18 Marzo al 2 Aprile
2017
Inaugurazione Sabato 18 Marzo 2017 alle ore 16


Disegni e dipinti di Camilla Ferri



Solo in quest'ultimo decennio mi avvicino all'arte figurativa, realizzando un vecchio sogno nel cassetto: infatti le mie esperienze professionali si sono sviluppate in tutt'altro settore, avendo insegnato materie tecnico-scientifiche negli istituti superiori.
Il primo incontro con l'arte avviene con il maestro Giorgio Tosi,  dal quale apprendo la tecnica dell'acquerello: un'esperienza affascinante, dove i colori si fondono, si dissolvono, emergono atmosfere colme di significati incompiuti.
Sarà il maestro Paolo Sighinolfi ad insegnarmi a modellare l'argilla nei suoi aspetti tecnici e mi farà comprendere il significato dello spazio, la ricerca dei volumi e dei piani e a dare importanza alla “freschezza” dell'opera.
Dal maestro Marco Grimandi apprendo la tecnica del colore ad olio e del pastello. La scuola di Grimandi mi consente di esplorare diversi aspetti della pittura e del disegno: la tecnica della “mezza macchia”, gli esercizi sulla composizione e il chiaroscuro, lo studio del ritratto, della figura, della natura morta e gli scorci di paesaggio da realizzare, quando possibile, in plain air.
I disegni, i dipinti e le sculture sono frutto del mio impegno ma, soprattutto, dei maestri che hanno condiviso con me il loro sapere.


Camilla Ferri


La spontaneità è la grande sfida del pittore figurativo. Rendere “ad artifizio” il carattere immediato della vita nella sua apparenza attraverso il disegno e i colori è un compito che richiede, da parte dell'artista, tanta maestria quanta umiltà davanti al suo soggetto.
E' in questa direzione che si muove Camilla Ferri, alla ricerca di un linguaggio sempre più essenziale e, al contempo,  suggestivo nell'evocazione della natura. Una componente importante della sua arte è infatti il paesaggio, che appare quasi dovunque, declinato nelle forme argentee di un albero sullo sfondo, o come abbellimento di una scena sull'aia, o vero protagonista di un quadro campestre.
E' una continua armonia che lega l'uomo, la casa, la natura, in una trama fatta di pennellate nervose e leggere, in cui l'estrosa scelta cromatica non è mai fine a se stessa: modulata in verde giada, smorzata in indaco, la sua tavolozza evoca puntualmente un giardino, un torrente, un'abbagliante luce estiva.
Si avverte una simpatia, un amore per la scena “di genere”: ogni tela è infatti l'istantanea di un mondo vitale e quotidiano che Camilla ha davanti agli occhi e che accoglie in una pittura sapiente senza intellettualismi, virtuosa senza ostentazione, sincera.
Verità e bellezza sono sotto i nostri occhi: all'artista il compito di farcele vedere.

Marco Grimandi

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