Opere in legno
di

LUCIANO BANDIERI
FRANCO FERRARI
AGNESE GUIDOTTI
MARIO POLETTI

Dal 18 Marzo al 2 Aprile
2017
Inaugurazione Sabato 18 Marzo 2017 alle ore 16




Giuseppe Ricci, nato a Pavullo, inizia la sua attività artistica nel 1974 con una mostra personale alla "Galleria Comunale" di Sassuolo. Da diversi anni fa parte del "Circolo degli Artisti" di Modena e degli "Amici dell' Arte" di Vignola. Partecipa alle numerose mostre collettive e personali organizzate in diverse città italiane. Vive e lavora a Pavullo nel Frignano (MO).
Del suo lavoro si sono occupati : Alessandro Anderlini, Mario Bartoli, Gianni Bellesia, Casimiro Bettelli, Daniele Bondi, Mario Cadalora, Michele Fuoco, G.Luigi Dondi, Luigi Giuliani, Roberto Giovannini, Graziano Manni, Giampaolo Onfiani, Romano Pelloni, Franco Pone, Adolfo Poppi, Mariarosa Puccini, Massimiliano Ranellucci, P.Berardo Rossi, Matteo Ricchetti, Ferruccio Veronesi, Remo Zanarini, Guglielmo Zucconi, Chiara Granelli.

L'artista pavullese sembra aprire porte di comunicazione con la realtà soprattutto del passato, nel recupero di particolari aspetti paesaggistici, di scorci, di case e di cose con il loro carico di affezione, di amorevolezza e di tenerezza, ma anche di valori della tradizione ora perduti. "Accostarsi ai modi di una vita semplice dove ogni piccola cosa - dice l'artista - aveva un suo significato e determinava rispetto è assaporare l'esistenza nella sua semplicità, con i suoi valori di religiosità anche laica, con le sue superstizioni, testimoniare le trasformazioni del paesaggio e rispettare la natura che ora, spesso, sembra ribellarsi all'uomo che l'ha violata." Si può comprendere, allora, perchè ogni cosa acquisti per Ricci una particolare importanza, a partire dall'antico borgo che custodisce la memoria di tante generazioni, di famiglie vissute con le proprie gioie ma anche con tante sofferenze.

Michele Fuoco


Non fermarsi all’apparenza: questo è l’approccio necessario per osservare con attenzione le opere di Giuseppe Ricci, quadri che attraverso la rappresentazione di paesaggi quasi comuni ai pavullesi, familiari, tradizionalmente insiti nella realtà di questo paese, tentano di portare lo spettatore a cogliere ogni particolare della rappresentazione, per riuscire a scorgere, ad esempio, il flusso di emozioni e sensazioni nascoste dietro ad una porta socchiusa.

Queste finestre, queste porte socchiuse che spesso animano i quadri di Ricci come nemmeno la rappresentazione di una folla potrebbe fare: perché dietro di esse vi è un mondo senza confini, illimitato come il mondo che è anche davanti ad esse, quello che si potrebbe riuscire ad osservare con maggiore attenzione e comprensione, solo grazie a ciò che sta dietro: la consapevolezza di ciò che ci circonda, con uno sguardo al passato, rivolti verso il futuro.

Chiara Gianelli








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