Opere in legno
di

LUCIANO BANDIERI
FRANCO FERRARI
AGNESE GUIDOTTI
MARIO POLETTI

Dal 18 Marzo al 2 Aprile
2017
Inaugurazione Sabato 18 Marzo 2017 alle ore 16


Giovani Torri sotto "I Portici"

Natale con le opere dei ragazzi del Centro "I Portici" e il Gruppo Giovani "Amici dell'Arte che illustrano la fiaba di Luciano Malmusi "La Torre delle Donne".


La Torre delle Donne, prima di una serie di tre fiabe sulle torri del castello di Vignola, è stata scritta da Luciano Malmusi e illustrata dal "Gruppo Giovani" dell'Associazione "Amici dell'Arte" di Vignola. Si rivolge a bambini fino a 8 anni di età.

Luciano Malmusi ha scritto libri di successo, pubblicati anche all'estero (la serie di Neandertal Boy, Triceratopino nella valle dei dinosauri, Il vampiro che mordeva i Krapfen....). Molti ricordano anche "La chiocciola di messer Jacopo", pubblicata dal Gruppo "Amici dell'Arte" nel 2007 in occasione dell'Anno Barozziano.

Alice Beccati, Jenny Bussoli, Alice Galli, Elena Schirinzi, Claudio Vecchi e Simone Miani sono i giovani del Gruppo "Amici dell'Arte" che hanno accettato con entusiasmo di illustrare la fiaba confrontandosi con tecniche nuove e imponendosi per la qualità e l'originalità delle opere realizzate.

Il Centro socio riabilitativo diurno per disabili "I Portici", servizio dell'Azienda Pubblica di servizi alla persona ASP "G.Gasparini" di Vignola, è aperto dall'anno 1988. Il Centro è frequentato da ragazzi disabili, fascia d'età compresa tra l'uscita dalla scuola dell'obbligo e i 30/35 anni.
Prevede interventi assistenziali di cura alla persona, funzionali al mantenimento del massimo benessere psicofisico e interventi educativo-riabilitativi protetti di Falegnameria e Pittura-Cuoio-Cucina-Riciclo carta bomboniere e Serra (presso Istituto Agrario di Vignola). Un "fare concreto" che favorisce la partecipazione di ogni ragazzo in base alle proprie capacità e potenzialità. I prodotti e i manufatti realizzati nei laboratori vengono commercializzati nei mercati di Vignola e Spilamberto, nelle feste paesane e presso il laboratorio occupazionale/negozio "Caspita". Il ricavato viene utilizzato per la corresponsione ai ragazzi dell'incentivo di attività ("paghetta"), per l'acquisto di materiale e strumenti per i laboratori e per attività ludico-ricreative (gite e uscite).

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Ivano Biasetti è nato il 05/05/46 a Solara di Bomporto (MO), ove risiede in Via Fiume, 20/22.
Nel '64 consegue il diploma di Maestro d'arte all'Istituto "A.Venturi" di Modena, e nel '69 quello all'Accademia di Belle arti di Bologna. Si abilita all'insegnamento di Disegno e Storia dell'Arte nel '66. Insegna dal '82 al 2005 al Liceo "M. Morandi" di Finale Emilia.
A dodici anni espone i primi lavori, e a iniziare dal '61 realizza opere che partecipano a scambi culturali e mostre itineranti in Europa.

"C'è nell'opera di Ivano Biasetti la presenza di una intelligenza ordinatrice che si fonda su paradossi logici, amalgamando figure e cose in variate situazioni di corrispondenze.
Giochi mentali che portano ad una continua variazione di forme e di strutture, per cui l'opera si compone di sfaccettate prospettive, con inviti a ineffabili fantasie......L'artista riesce a esprimere in modo puro la propria esaltazione per la natura, in cui si immerge come in un sogno, con una partecipazione sensuale e insieme mistica. E in questa comunione , la natura si presta ad essere sottoposta a "radiografia", per aprirsi, in fenomeni , all'essenza segreta dei suoi frutti (zucche, pannocchie, melagrane, prugne, mele....) che, con i loro elementi e le loro formr di corporeità, manifestano il loro , in gara di seduzione con le figure femminili,con le quali convivono nello stesso quadro."

Prof. Michele Fuoco

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con infinite voci


Esposizione di ceramiche raku del gruppo Formella MM.

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TRA REALE E FANTASTICO



Giorgio Guazzi vive e lavora a Castelfranco Emilia. Inizia l'attività di disegnatore negli anni Sessanta: sette anni nei cartoons, poi il passaggio nella grafica pubblicitaria e le collaborazioni, per quindici anni, con studi ed agenzie. In seguito la passione per il disegno lo porta verso l'attività di illustratore, stimolato dalle nuove espressioni artistiche d'oltre oceano. Sviluppa così la tecnica dell'aerografia, che gli permette in pochi anni di ottenere risultati lusingieri.
Un incontro con l'editore C. Michel Mette gli permette di apparire con le sue opere negli ambienti internazionali, aprendogli le porte a collaborazioni importanti: Gazzoni, Letraset, Meliconi, Beghelli, Majani, Toschi, Gardaland, Telecom, Ferrari, ecc....

"Con oltre quattro decadi di aerografia alle spalle, Giorgio Guazzi viene considerato uno dei pionieri dello sviluppo di questa tecnica. La sua opera è stata, e sempre sarà, fonte d'ispirazione per molti giovani artisti. La sua bravura, la simpatia e la grande disponibilità a trasmettere le proprie cono scenze attraverso corsi di aerografia e di dimostrazioni a livello internazionale (da Parigi agli USA) sono ormai diventate quasi leggendarie."

Eddy Wouters, in Airbrush Art+ Action, Settembre 2001



Loretta Magnani, nata a Correggio, vive e lavora a Modena. Ha lavorato per lungo tempo come scenografa e direttore di produzione nel Cinema d'Animazione, avendo come maestri Cavandoli,De Mas, Piffarerio, Manuli, Scarpa, Francesco e Bozzetto. In seguito ha approfondito la sua esperienza collaborando con produttori inglesi, francesi e tedeschi.
Nel 1977 ha cominciato ad esplorare l'universo artistico e ad approfondire il suo interesse per la pittura e la scultura, frequentando l'Istituto d'arte "A.Venturi" di Modena e diplomandosi in Arte della Grafica Pubblicitaria e della Fotografia. Ha una grande passione per la sperimentazione di tecniche nuove e di tutti quei materiali che si possono applicare al disegno.

"Loretta si avvale della tecnica insidiosa e labile dell'acquerello, che non consente ritocchi e ripensamenti. L'artista elabora un'atmosfera vaporosa, attonita, sospesa come in sogno, con stesure impercettibili di velo cromatico, soffuso di una luce, che ne intacchi i contorni in un viraggio cangiante, che ne animi il fondo, punteggiato di baglioti e brividi ammiccanti di fervido furore...Per certe magiche eliriche rese atmosferiche, Loretta appartiene alla raffinata suggestione simbolista, per una tavolozza pastello, profusa in un impaginazione scenografica...."

G.G.

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Espongono :

Alice Beccati, Jenny Bussoli,
Mechiel
Fulo, Davide Fraulini,
Alice
Galli, Giulia Manzini,
Simone
Miani, Valentina Pascarella,
Marco Sirotti, Claudio Vecchi.

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Mostra collettiva dei soci

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Racconto breve per immagini


Enzo Cavani
, vive a Vignola. "a lungo passione, quasi fine del guardare, la fotografia nel tempo è divenuta strumento. Strumento del guardare."

Sabine Eck, nasce in Germania nel 56, dal '77 vive in Italia, dopo un'iniziale formazione scientifica-analitica ora preferisce una veduta anlogica - medico, è libera professionista, pratica ed insegna medicina naturale. Ama attraversare il mondo con personale soggettività e desidera comunicare tramite il simbolico, è un gioco che intreccia sin da bambina. Ha esperienze di Teatro di Marionette/Collages/Disegni; si appassiona a dare nuova vita a ciò che altri ritengono rifiuto o inutile, vedere il bello nel brutto, il brutto nel bello, affinchè si fondano. Negli ultimi anni sperimenta sopratutto la Fotografia e la Poesia, la vita è cosi percepita come infinita bottega creativa.

Simona Plessi, vive a Vignola. "la fotografia è per me una compagna discreta che mi aiuta a tenere aperti spazi di creatività nella vita quotidiana."

Bianca Maria Rizzoli, vive e lavora a Bologna. Diplomata al Liceo artistico, si è occupata soprattutto di fumetto e illustrazione, collaborando con varie case editrici e partecipando a mostre collettive. Impiegata nella Regione Emilia-Romagna, ha lavorato esclusivamente nel settore della Comunicazione, come grafica e fotografa. Appassionata di fotografia da sempre, predilige la foto di paesaggio o di personaggi ripresi nella loro quotidianità.

Luca Sighinolfi, ha 30 anni e vive a Spilamberto. Fotografa fin da ragazzo e si sente attratto dalla fotografia in bianco e nero. Predilige fotografare fabbriche dismesse, case abbandonate e quanto racconti di "vite" passate. Senza tralasciare l'approfondimento del mezzo tecnico. Ha fotografato la SIPE, "luogo ricco di storia" e ora "luogo di profonda tristezza" per lo stato di abbandono.

Mauro Scurani, Vignolese, insegnante di Lettere, preside incaricato nella scuola media, ha iniziato a fotografare alla fine degli anni Settanta. Si occupa prevalentemente di fotografia naturalistica e di paesaggio. Ha partecipato a divesi progetti di comunicazione in ambito ambientale e a mostre collettive di fotografia. Ha pubblicato foto su libri e riviste.

Maurizio Tonelli, vive a Vignola nel podere "il grillo". La fotografia è per Maurizio un mezzo per scoprire e documentare attraverso un incontro quotidiane con gli altri abitanti, la vita che si svolge "nell'aia". Per far questo, usa una piccola economica macchina digitale.

Enzo Venturelli, vive e lavora a Vignola. La fotografia per lui è "una grande passione", emozionante e rispettosa nei confronti del mezzo che gli permette di esplorare la realtà e la fantasia, di reisolarne i confini creando nuovi sguardi. Ha esposto alla Galleria Photoattiva di Savignano, al Diaframma di Milano, al Salotto del Muratori di Vignola. Collabora come fotografo al Centro di Documentazione "Mezaluna" di Vignola.

Jiri Kucera, vive e lavora a Praga. Regista televisivo, fotografa fin da ragazzo, sviluppando e stampando le foto nel bagno di casa.

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"conTatto" Arazzi di Adriana Puppi

Adriana Puppi è nata a Pècs (Ungheria), dove ha frequentato il Liceo Artistico Statale.

Vive ed opera a Castelvetro (Mo).
Dopo aver conseguito nel 1967 la maturità artistica e l'abilitazione per la tessitura di tappeti e arazzi, l'artista è stata chiamata ad insegnare arti decorative e tessitura.
Trasferitasi in Italia nel 1969, la Puppi ha continuato la sua attività artistica ed ha insegnato le tecniche della tessitura in vari corsi, sia per adulti che per bambini.
Dal 1975 espone con mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero. Spiccano tra le altre : Parma, Galleria Antelami (1976); Milano, Ass. Cult. Ungheria (1977); Budrio, Sala mostre del Comuna (1990); Caroi, Sala Gialla (1998); Bologna, Museo della Tappezzeria (1998); Sassuolo, Galleria Comunale d'Arte Moderna (2001); Torino, Mostra personale "Filo, lungo filo" (2003).

"I motivi di Adriana Puppi sono delicati, caldissimi, armonici, vitali; vale la pena soffermarsi un momento su queste combinazioni di segno e colore, e rifletter sulla nostra storia che si sta distruggendo, per noi persi dentro ad altre cose".
Ennio Piancaste

"Il lavoro di Adriana Puppi porta al riconoscimento dell'arazzo come opera d'arte, come ricca e preziosa decorazione murale, capace di dare importanza e gusto, al pari di un dipinto, all'ambiente in cui viene collocato".
Michele Fuoco

"Adriana Puppi è un artista senza riserve e si esprime con un linguaggio molto incisivo sulla traccia di una profonda cultura figurativa".
G.C. Parma

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RI-CREAZIONE Arte del Riciclo


"RI-CREAZIONE" è la prima Biennale dedicata all'Arte del Riciclo, organizzata dalla Città di Castelfranco Emilia in collaborazione con l'Associazione Amici dell'Arte, finalizzata non solo all'individuazione di giovani artisti emergenti di talento, ma anche alla divulgazione e alla sensibilizzazione nei confronti di un tema di grande attualità: il riciclaggio. L'arte può essere vista come una strategia volta a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli invece di smaltirli; i simboli del disuso e della inutilità possono diventare non solo opere d'arte da ammirare e collezionare, ma anche oggetti ludico-creativi dedicati al mondo dell'infanzia, in quanto potenti strumenti formativi e validi supporti anche per l'età più avanzata. Il tema di questa I° Biennale è stato : "Il Giocattolo Futuribile".


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Brancolini, Fusi, Gerico, Nigiani

Edi Brancolini è nato nel 1946 a Rovereto di Novi (Mo). La sua attività artistica inizia nel 1965. Nel 1972/73 frequenta la Scuola libera del nudo a Venezia con il prof. Luigi Tito, dal quale apprende l'importanza della pratica assidua e costante del disegno dal vero. Dopo una breve esperienza informale , i suoi dipinti degli anni '70 sono caratterizzati da una forte impronta socio-esistenziale che col passare degli anni si traduce in una fantasia altamente simbolica e visionaria ai limiti dell'onirico. Nelle opere recenti si respira un'aria tardo-romantica velata di sottile ironia , dove il virtuosismo tecnico è portato al parossismo ma non si compiace mai di se stesso, preso com'è a servire le ragioni più profonde della poetica interna all'opera.
Vive e lavora a Carpi (Mo).

Danilo Fusi è nato nel 1940 a Scandicci (Fi) dove vive e lavora. Fusi utilizza il suo pennello per viaggi nel museo, talora con aggrovigliamenti di citazioni e talaltra con un forte sentimento del carnale, il che giustifica quella sua "attesa" di Ingres, la quale ha dato vita ad un suo importante ciclo, sorta di di personale omaggio all'artista francese innamorato delle "baigneuses" e antagonista del romantico Delacroix.... Egli rimescola le carte ingresiane, caravaggesche con quelle della statuaria classica per ottenere composizioni pittoriche, o, se si preferisce, una pittura composita, quasi volesse indagare i diversi gradi del visivo e della sua ontogenesi, entrando in qualche caso in cortocircuito con il cinema, rovescio speculare della realtà, che induce gli spettatori a sognare ad occhi aperti, o sgranati, come certe figure femminili "rubate" da Fusi ad Ingres. (Giorgio di Genova)

Gerico, è nato a Somma Lombarda nel 1946. L'anno seguente la famiglia si trasferisce a Milano.
Dopo gli studi intraprende molti mestieri, poichè si sente attratto all'arte ma gli è necessaria una piattaforma economica. Nel 1969 inizia l'attività professionale. Milano vive in qugli anni un grande boom economico e di sviluppo tecnologico, Gerico si sentiva attratto dai problemi che ciò comportava, aderendo alle ricerche dette di "nuova figurazione", collegate ai rapporti tra l'uomo, la macchina e il mondo dei consumi. Tale sua ricerca proseguì fino fino al 1981, concludendosi con una grande mostra alla Galleria Rotta di Genova. Dal 1982 la sua pittura si è articolata su vari livelli iconografici "Performance" e "Museo vivo", basate sulla ripresa scenografica di brani di pittura antica, e dal 1989 con "Natura in posa", costituito dalla proposizione di elementi di natura realizzati nel massimo verismo unito alla massima artificialità. Vive e lavora a Voghera (PV).

Impero Nigiani è nato a Incisa Valdarno nel 1937, vive e lavora a Firenze.
Disegnatore esperto e dal tratto sicuro ed incisivo, dote che l'ha reso ricercato ed affermato illustratore di volumi, Nigiani in pittura gareggia con la fotografia e con le volumetrie delle sculture in marmo. Egli attinge alle sterminate e stimolanti fonti del museo ed ama le dictomie visive, che ora contrappongono una bianca testa di marmo al verde spinoso di un fico d'India o alle tonalità dei pini mediterranei, ora gli effetti neutri della fotografia al cromatismo acceso dal rosso pompeiano e rischiarato dagli incarnati dei nudi delle pitture parietali della Villa dei Misteri.... Per Nigiani l'universo della pittura e dei personaggi di essa è così intimo che lo vive come interminabile avventura esistenziale. Della propria esistenza, appunto, e per questo nei suoi quadri di tanto in tanto entra egli stesso ora per dialogare con Apollo ora per immergersi meditabondo tra angeli e femminili figure botticelliane , usurpando il posto alla Venere appena nata. (Giorgio di Genova)

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La Rocca di Vignola nell'arte

Per un artista la Rocca di Vignola è un richiamo irresistibile. Anche se poi, con la sua imponenza, la fortezza tende a riempire la scena, proprio come un ospite troppo importante.
Ed ecco allora che il pittore cerca di prenderla alla lontana, oppure a piccole dosi.
Magari schiacciandola sotto un cielo denso di nuvole, come ha fatto Bice Ulmetti, oppure scegliendo un'inquadratura particolare,che lasci intravedere solo qualche torre, come nel dipinto di Ivo Soli.
O ancora con la leggerezza di una linea che disegna l'intero paese con estrema semplicità, ma con grande poesia, come nel bellissimo disegno di Pompeo Vecchiati.
Mentre Cesare Soli, nel suo dipinto ad olio, ce la presenta leggera tra la vegetazione.
Insomma, tanti modi diversi per interpretare un'immagine che molti di noi hanno davanti agli occhi fin dall'infanzia.
La mostra, organizzata dal gruppo "Amici dell'Arte di Vignola" è completata da una interessante sezione fotografica e documentaria curata dal Gruppo "La Mezaluna" e da Maria Cristina Vecchi.

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Giuseppe Ricci, nato a Pavullo, inizia la sua attività artistica nel 1974 con una mostra personale alla "Galleria Comunale" di Sassuolo. Da diversi anni fa parte del "Circolo degli Artisti" di Modena e degli "Amici dell' Arte" di Vignola. Partecipa alle numerose mostre collettive e personali organizzate in diverse città italiane. Vive e lavora a Pavullo nel Frignano (MO).
Del suo lavoro si sono occupati : Alessandro Anderlini, Mario Bartoli, Gianni Bellesia, Casimiro Bettelli, Daniele Bondi, Mario Cadalora, Michele Fuoco, G.Luigi Dondi, Luigi Giuliani, Roberto Giovannini, Graziano Manni, Giampaolo Onfiani, Romano Pelloni, Franco Pone, Adolfo Poppi, Mariarosa Puccini, Massimiliano Ranellucci, P.Berardo Rossi, Matteo Ricchetti, Ferruccio Veronesi, Remo Zanarini, Guglielmo Zucconi, Chiara Granelli.

L'artista pavullese sembra aprire porte di comunicazione con la realtà soprattutto del passato, nel recupero di particolari aspetti paesaggistici, di scorci, di case e di cose con il loro carico di affezione, di amorevolezza e di tenerezza, ma anche di valori della tradizione ora perduti. "Accostarsi ai modi di una vita semplice dove ogni piccola cosa - dice l'artista - aveva un suo significato e determinava rispetto è assaporare l'esistenza nella sua semplicità, con i suoi valori di religiosità anche laica, con le sue superstizioni, testimoniare le trasformazioni del paesaggio e rispettare la natura che ora, spesso, sembra ribellarsi all'uomo che l'ha violata." Si può comprendere, allora, perchè ogni cosa acquisti per Ricci una particolare importanza, a partire dall'antico borgo che custodisce la memoria di tante generazioni, di famiglie vissute con le proprie gioie ma anche con tante sofferenze.

Michele Fuoco


Non fermarsi all’apparenza: questo è l’approccio necessario per osservare con attenzione le opere di Giuseppe Ricci, quadri che attraverso la rappresentazione di paesaggi quasi comuni ai pavullesi, familiari, tradizionalmente insiti nella realtà di questo paese, tentano di portare lo spettatore a cogliere ogni particolare della rappresentazione, per riuscire a scorgere, ad esempio, il flusso di emozioni e sensazioni nascoste dietro ad una porta socchiusa.

Queste finestre, queste porte socchiuse che spesso animano i quadri di Ricci come nemmeno la rappresentazione di una folla potrebbe fare: perché dietro di esse vi è un mondo senza confini, illimitato come il mondo che è anche davanti ad esse, quello che si potrebbe riuscire ad osservare con maggiore attenzione e comprensione, solo grazie a ciò che sta dietro: la consapevolezza di ciò che ci circonda, con uno sguardo al passato, rivolti verso il futuro.

Chiara Gianelli








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