Opere in legno
di

LUCIANO BANDIERI
FRANCO FERRARI
AGNESE GUIDOTTI
MARIO POLETTI

Dal 18 Marzo al 2 Aprile
2017
Inaugurazione Sabato 18 Marzo 2017 alle ore 16


Kaveesha Graziella Lambertini e Vittorio Covili

                            
Causa il maltempo la mostra è stata rinviata a data da destinarsi.

Kaveesha Graziella Lambertini nasce a Bologna nel 1962.
Dopo gli studi superiori frequenta l'Accademia di Belle Arti e un corso di grafica pubblicitaria. Nel 1988 è segnalata alla biennale giovani dell'Europa Mediterranea.
Lavora nel mondo della grafica, dell'illustrazione, pubblica brevi raccolte di poesie, partecipa a performances teatrali e realizza alcune mostre di pittura fra il 1987 e il 1992 sia personali che collettive evolvendo dal figurativo a uno stile neo espressionista. In questa fase la pittura è arricchita dalla poesia incisa direttamente sulla superficie della tela, nello spessore della materia.
Incontra il gruppo Femmere teatro con il quale partecipa a performances teatrali dove nel personaggio di Basca Rossa dipinge fra la gente e con gesto provocatorio regala, tele al taglio.
Conduce gruppi di pittura per bambini nell'ambito del volontariato sociale al circolo culturale Cà' de' Mandorli con il quale collabora attivamente per anni sia per l'organizzazione degli eventi che per la parte pubblicitaria.
Nel 1997 scopre le tecniche di meditazione di tradizione orientale e inizia un percorso di ricerca spirituale che diventa fondamentale dopo un grave incidente che segna una svolta nella vita e nella pittura dell'artista.
Dal 2002 per condividere la gioia della creatività conduce gruppi di pittura e meditazione.
E' proprio attraverso la meditazione che la pittura si evolve oltre l'espressione dell'inquietudine per approdare a un figurativo mistico e poetico dove l'incontro con la natura diventa incontro con Dio e con l'essenza profonda di se stessa e dell'altro.
Questo stile contraddistingue le mostre personali e collettive realizzate dopo il 2000 in Italia e all'estero.
Oltre alle mostre partecipa a performances teatrali dove dipinge in estemporanea grandi tele durante spettacoli di letture poetiche, danze e musica.
Dal 2010 sono arrivati i "Rottami" opere di denuncia della fine dell'era industriale che utilizzano rottami di automobili per diventare opere d'arte in un'alchimia che prende spunto dal ciclo della natura di vita - morte e rinascita.

 “Nella produzione di questa artista c’è qualcosa che richiama la stilistica della poesia. Il suo saper cogliere gli insiemi, le totalità, gli sfondi che uniscono il cielo e la terra,costruiscono il telaio ideativo per cadenzare, con coinvolgenti euritmie, lo svolgersi di sequenze rallentate come se fossero frammenti fissati dalla purezza di un sogno infantile. L’incontro con le culture orientali e meditative arricchisce la sua sensibilità ed il suo desiderio di sublimare le libertà interiori e la sua idealità dell’essere”                                                                                                                                                                                          Prof. Franchino Falsetti, Critico d’Arte

Vittorio Covili nasce a Pavullo nel Frignano nel 1965. Fin da piccolo dimostrò grande passione ed attitudine al disegno tantevvero che fu incoraggiato ed apprezzato da un professore di educazione artistica che in seguito si scoprì essere un grande artista: Maurizio Carloni.
Terminati gli studi intraprese, assieme al fratello gemello, il lavoro di artigiano presso la ditta di famiglia. Il lavoro e gli impegni occupavano troppo tempo rispetto a quello che l’artista avrebbe voluto impegnare per coltivare la sua grande passione, ma riusciva ugualmente a conciliare i doveri del lavoro, all’amore per l’arte.
Sempre come autodidatta continuò ad impratichirsi studiando nuove tecniche e stili e dedicandosi ad un approfondito studio, tanto da realizzare centinaia di disegni e schizzi.
Nel 1990 intraprese la tecnica ad olio su tela, mantenendo costante, per un certo periodo, lo stile dello studio del disegno. Nonostante i notevoli impegni continuò a dipingere; mise su famiglia,...la casa...e la moglie Giulia che continuò ad appoggiarlo e a sostenerlo nei suoi sforzi, permettendo così una simbiosi tra lavoro e la vita di tutti i giorni.
Vittorio con le sue opere ha saputo sfruttare parte del pensiero umano, descrivendo a suo modo, in una parte espressiva, le paure, i dubbi, le angosce e la felicità del complesso sistema dell’uomo.

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Giorgio Rinaldi - Immagini di ieri e di oggi


Giorgio Rinaldi è nato a Brodano di Vignola (MO) nel dicembre del 1943 ed è vissuto per molto tempo a Savignano s.P. e a Marano; attualmente vive a Formigine (MO).
Laureatosi in Materie Letterarie presso l’Università di Bologna, ha insegnato Lettere alla scuola media di Savignano s.P., poi Italiano e Storia all’I.P.S.I.A. “A.Ferrari” di Maranello.
Ha pubblicato diverse opere di folklore e storia locale, corredandole anche con suoi disegni. Fin da ragazzo si è interessato di disegno e pittura, in seguito è stato allievo del pittore Tino Pelloni che lo consigliò e incoraggiò ad esordire nel 1968 a Modena, con una personale di acquerelli. L’attività artistica del Rinaldi si è estesa anche al campo della ceramica, dove gli è stato maestro il prof. Cesare Soli di Vignola.
Da diversi anni ha iniziato a trattare, mediante una tecnica da lui inventata, carta e colori con vino rosso della sua zona. Attualmente illustra pubblicazioni sue e della moglie e rielabora opere a pastello ed acquerello in plotter su tela relative alla cultura contadina.
Ha allestito oltre sessanta esposizioni presso gallerie ed enti pubblici. Sono visibili sue opere, oltre che nei siti sotto indicati e nelle pubblicazioni, presso collezioni pubbliche e private.
www.acquerellodivino.it    www.folclorecontadino.it
 
L’acquerello è il mezzo più congeniale che gli permette di esprimere subito l’urgenza del sentimento, l’emozione felice e l’amore che prova per la sua terra e quanto lo circonda.
Tempo e natura, passato e presente: in questo spazio Giorgio Rinaldi costruisce i suoi sogni “scrivendoli” poi sulla tela o sul foglio di carta, con un alfabeto dolce ed emotivo, che porta alla comprensione dei valori della nostra esistenza nel rapporto uomo e ambiente.
Rinaldi, nella sua versatilità, sfrutta diversi mezzi tecnici. In seguito alla curiosità suscitatagli da una casuale reazione chimico-cromatica tra tannino, ossidi e cellulosa, ha iniziato a trattare carta e colori con vino rosso della sua zona, scoprendo via via suggestive sfumature e armonizzazioni cromatiche.
Molti degli ultimi acquerelli sono eseguiti in gran parte col Lambrusco (il re dei vini della nostra terra).
Anche in questo il pittore si rivela molto legato all’ambito locale, riuscendo ad interpretare in modo originale l’anima della zona in cui vive.
Nelle sue opere più recenti (stampe digitali su tela, rielaborate da pastelli e acquerelli) rivivono aspetti pieni di fascino dell’antica realtà contadina, rivisitata con occhio realistico e affettuosa partecipazione.
 
                                                                                                                      Sara Prati



Questa esposizione si articola su tre argomenti:
il primo raffigura aspetti dell’ attuale paesaggio vignolese, con tecniche tradizionali (oli, acrilici, acquerelli, ecc.);
il secondo rappresenta varie tematiche, mediante carte e colori trattati con vino;
il terzo narra vari aspetti del mondo contadino di una volta, per mezzo di plotter su tela, ripassati con la tecnica del pastello e dell’acquerello.
Il giorno dell’inaugurazione (sabato 14/01/12/, ore 16) la mostra sarà preceduta da “quattro chiacchiere” sulla Cultura contadina, per parlare di lavori e tradizioni di un tempo, raffigurati anche  nelle opere esposte. 

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