Mostra di Erio Baracchi & Luigi Lorenzi
Erio Baracchi, pittore e grafico, è nato a Modena, dove ha seguito gli studi artistici e ove a tutt'oggi risiede.
Il suo iter è segnato dall'esperienza nell'ambito dell'industria d'avanguardia a cui associa, dal 1961 al 1980, l'insegnamento di discipline artistiche nelle scuole statali. "Poeta del futuribile" e innovatore nei contenuti, egli parte dalla già affermata era tecnologica per avvallare simboli che vanno oltre il contingente, attingendo ai caratteri di una planetarietà che è unico modello culturale possibile nel futuro dell'uomo. Dopo il suo esordio alla IV Mostra nazionale del disegno e dell'incisione moderna a Reggio Emilia si contano oltre 300 mostre fra personali e collettive. Dal 1960 espone con cadenza quasi annuale a Milano, città centro della sua formazione artistica. Partecipa per invito a mostre internazionali: Zurigo (1965); Timisoara (1975); Londra (1979); Southport e Liverpool (1980) Mostra itinerante degli artisti modenesi in Germania (1983-84); Barcellona (1995-96). Queste le partecipazioni italiane: Bologna (1974); Torino (1976); Roma (1984)....
Tra i numerosi riconoscimenti vanno ricordati la segnalazione "Bolaffi" (1976 e 1983) nonchè quella recente nel catalogo Italia in Giappone. I due Rinascimenti, Tokyo 2002.
"Un forte senso di spaesamento coglie chi si pone dinanzi all'opera di Erio Baracchi: Il lessico originale e penetrante che connota lo stile dei suoi quadri, nutrito dalla sua passione per la tecnologia....attinge alle regole della geometria, della simmetria bilaterale; un linguaggio "tecnologico" dunque, governato da forme rigorosamente razionaliste, sapientemente impiegato per scandagliare gli aspetti più intimi e profondi dell'essenza umana...."
Chiara Felicetti
Luigi Lorenzi è nato a Pianoro di Lama Mocogno (MO). Vive e lavora a Serramazzoni.
A partire dalla fine degli annia settanta inizia una ricerca nella scultura, realizzando in pietra arenaria di fiume "forme chiuse" per rappresentare sentimenti come la solitudine, il raccoglimento e la meditazione. Alla metà degli anni ottanta passa alla "forma aperta": sono sculture prevalentemente in legno, slanci che rappresentano la voglia di comunicare e anticiperanno la fase successiva dei "dialoghi".
Seguirà un lungo periodo di riflessione nel quale "il tempo" è l'elemento di maggior interesse e sarà fonte di ispirazione per molti lavori. "Le forme astratte" hanno da sempre interessato la sua ricerca, ma è a questo punto che diventano fondamentali, per cui realizza prevalentemente sculture che possono essere inserite nel mondo dell'astrazione.
Il lavoro di Lorenzi può essere letto per fasi, ma non si può parlare di periodi anchilosati, piuttosto come ha giustamente scritto Paolo Donini :"... le singole sculture sono immesse in lavorazioni cicliche di una medesima e sfaccettata istanza espressiva..."