Maria Grazia Papaleo & Stefania Rizzelli
Maria Grazia Papaleo nasce a Rimini, laureata in lettere e sociologia, insegnante nella scuola media, ora in pensione, è esperta di antiginnastica.
Sempre interessata all'arte nelle sue varie forme, ha studiato e sperimentato diverse tecniche da autodidatta e partecipato a molteplici corsi e laboratori tra cui nel 1977 "Giocare con l'arte" presso il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Al 1993, a Roma risale il suo primo incontro con l'arte ceramica nel laboratorio della ceramista Marina Gozzi. Dal 2001 frequenta il gruppo "Artisti per caso" guidato dalla pittrice Riminese Loredana Matteini. Con questo gruppo ha allestito diverse collettive.
Nelle sue opere, Maria Grazia Papaleo, ricerca ed elabora l'uso della materia e del colore per rappresentare visioni immaginarie di luoghi naturali. Colore e materia, come emozioni e sensazioni, sovrapposti e stratificati come nella vita, danno corpo, spessore e profondità alle immagini dell'artista.
Sempre significativa è l'incidenza della luce sui diversi materiali, accostati anche a collage sulla tela, ispirandosi alla pittura informale dei primi decenni del '900. La conoscenza della materia ceramica ne porta l'uso in diverse tele accostandola a pigmenti, olii, oro e altri materiali creando un effetto finale armonioso e unitario, rievocatore di atmosfere......alla ricerca di se stessa. Da queste visioni scaturisce un forte impatto emotivo nello scoprire la forza della vita negli elementi della natura.
Laura Genestretti, architetto e artista Stefania Rizzelli nata a Sassuolo, ha cominciato ad interessarsi alla pittura attraverso la lettura di libri d'arte, ammirando le opere di autori contemporanei. All'età di 15 anni ha iniziato a dipingere, frequentando corsi di pittura. Gli impegni familiari, gli studi e il lavoro hanno per qualche tempo frenato la sua passione. Una passione che è rinnovata, quando Stefania ha conosciuto un professore d'arte che le ha permesso di approfondire le diverse tecniche. Vive e lavora a Modena.
Si svolge su diversi piani formali e narrativi la pittura di Stefania Rizzelli per la struttura dell'opera che assume, agli inizi, un linguaggio figurativo per poi aprirsi, con relazioni inattese, a nuove manifestazioni linguistiche di natura astratta. Elaborati con una pratica formale di spiccata e sicura tradizione figurativa, per un bisogno conoscitivo della figura umana, sono i ritratti di una ragazza di composta eleganza e di sereno atteggiamento; di un anziano colto nel suo ordinato abbigliamento, con cappello, di spiccata individualità.... L'artista gioca con naturalezzo tra linguaggio figurativo e quello astratto, per avverare l'unione tra immagini distanti, in una trama che accoglie tensioni e fughe dalla realtà, con slittamenti nella sfera dell'immaginario. La pittura si manifesta anche come progetto verso realtà sconosciute nella libertà di combinazioni di ampie possibilità espressive, soprattutto quando la Rizzelli ama, con infinite varianti di candore quasi infantile, vivificare di sorprese la superficie della tela. Michele Fuoco