Ermanno Covili
Ermanno Covili nasce a Pavullo nel 1965. Fin da piccolo spicca la nota creativa e fantasiosa nel disegno a mano libera, valorizzato e messo in risalto dall'insegnante e pittore pavullese Maurizio Carloni.
Dopo i lavori a china su cartoncino nasce l'interesse per la pittura ad olio, prima semplici paesaggi di natura agreste, poi sempre più ricchi di particolari, fino ad integrare il disegno con la scultura.
Qui è importante l'incontro con Azeglio Babbini, il quale ha dato un impronta stimolante per nuove tecniche per la manipolazione della creta.
I quadri raffigurano un mondo silenzioso in un fermimmagine di vita, di pensieri, di sensazioni, di paure e di gioie. La raffigurazione dei volti senza occhi rappresenta tutto ciò che l'uomo vede, ma senza essere visto e basta saper ascoltare per percepire le vibrazioni dell'essere, in un apparire e scomparire fra sfondi dorati di tappezerie cerchiate. Un voler essere tutt'uno con l'ambiente che lo circonda, quell'ambiente da cui l'artista trae spunto per rappresentare le sue opere.
Dopo numerose esposizioni in manifestazioni pubbliche, nell'autunno del 2003 Ermanno Covili espone la sua prima mostra integrale nella fonoteca del Palazzo Ducale di Pavullo, entrando nella sfera dei nuovi artisti emergenti.
"Entrare in un sogno è quello che voglio trasmettere: pura fantasia con un pizzico di realtà quotidiana. Questo serve per accedere a una dimensione totalmente fuori da ogni logica, ma con una profonda riflessione.
Entrando in questo mondo si apre una porta alquanto sconosciuta: ma chiunque si può immedesimare per percepire forti emozioni, oppure totale indifferenza.
Tutti hanno un proprio "io" che stimolato può riservare inaspettate sensazioni".